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PANZANELLA CON ACCIUGHE MARINATE ALL'ACETO DI SHERRY

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Dopo una lunga (e meritata) pausa/vacanza,  rieccomi con  le acciughe!! Siamo a buon punto ma la sfida non è ancora terminata e nonostante sia sempre frastornata dal mio lungo viaggio d'agosto bisogna darsi da fare, si continua!! 

Questa panzanella è pronta da luglio (le foto, la panzanella l'abbiamo mangiata naturalmente :-)), ora non ricordo se l'ho preparata durante le incursioni di Caronte, Ulisse o Circe, insomma....era perfetta con quel caldo,  però dal momento che si prospetta un weekend con temperature di nuovo estive e bel sole, ripanzanelliamo vai.....

Altre idee molto fresche con pane&acciughe dalle amiche Sara e Babi:


PANZANELLA CON ACCIUGHE MARINATE ALL'ACETO DI SHERRY



Dosi per 2 persone:

5-6 acciughe pulite sfilettate e passate preventivamente 4-5 gg nel freezer come daprassi per il consumo del pesce crudo
zucchero e sale qb in parti uguali
1 bicchiere di aceto di sherry
200 gr di pane casalingo toscano "posato" (raffermo)
1/2 cetriolo
1 pomodoro san marzano grande
1/2 cipolla di tropea fresca
basilico a piacere
acqua qb
olio evo, aceto di vino bianco o di mele, sale

Disporre le acciughe in una pirofila, coprirle con pari quantità di sale e zucchero, lasciarle riposare per ca 1/2 h. Sciacquarle, asciugarle e poi stenderle  in un'altra pirofila e coprirle con l'aceto di sherry, porre in frigorifero per 1 h.
Tagliare il pane a tocchetti (io lascio la crosta, mi piace trovare nella panzanella dei pezzetti più consistenti), posizionarlo in una ciotola, bagnarlo con mezza tazza d'acqua, lasciarlo ammollare e poi strizzarlo con le mani per asciugarlo dall'acqua in eccesso.
Trasferirlo in una zuppiera da portata, unire  i cetrioli e la cipolla finemente affettati, il pomodoro a tocchetti, il basilico spezzettato e le acciughe prelevate dalla marinata e tagliuzzate a tocchetti.
Condire con olio evo, aceto, sale e lasciare insaporire in frigorifero per almeno un paio d'ore prima di consumarla.

Un'insalata povera e un pesce povero per un piatto ricco di gusto e di colore!!




TORTILLA DI PATATE, MAIS E ACCIUGHE

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Quasi involontariamente ho compiuto la trilogia iberica! O meglio la trilogia d'ispirazione iberica. Dopo la PELLITA CON ANCHOAS e i CANAPE' D'ACCIUGHE MARINATE ALL'ACETO DI SHERRY E GELATINA DI GAZPACHO, ecco un altro mio modesto omaggio ad un classico della cucina spagnola, la TORTILLA, una sorta di frittatona, spesso proprio con patate e cipolle come la mia versione che,  per estensione, ma solo per un ingrediente, il mais, si ispira anche ad un classico della cucina messicana, sempre tortilla si chiama ma è in realtà una sorta di crespella sottile preparata con la farina di mais appunto.
Il mio mais è però in chicchi.
Al solito mi piace mettere nero su bianco  tutti i passaggi mentali che mi portano ad elaborare una ricetta. E' andata così: come spesso accade, d'estate compero il mais in scatola per usarne  solo una manciata per condire le insalate di riso, quindi  me ne avanza sempre tanto (anche con le scatolette mignon), lo butto anche nell'insalata verde o di pomodori ma siccome a mio marito non piace molto, lo tollera giusto nell'insalata di riso, per il resto lo mangio solo io e quando non mi riesce di finirlo, mi tocca buttarlo perchè non si conserva a lungo una volta aperto il barattolo. Detesto buttare via la roba da mangiare, ergo bisognava trovare un'idea per riciclare il mais avanzato e il pensiero è andato subito alla tortilla (un mix di tortille spagnole/messicane) e alle acciughe ovviamente!
Incredibile ma vero, decido per la tortilla, mi procuro gli ingredienti ma non mi accorgo che il mais giaceva già da diversi giorni in frigorifero e quando apro il contenitore, pronta a spadellare, scopro che purtroppo non era più commestibile. Morale, sono andata a comperare del mais appositamente per fare la tortilla, ormai era diventata una questione di principio!!!

TORTILLA DI PATATE, MAIS E ACCIUGHE




Ingredienti per 2-3 persone

250 gr di patate a pasta gialla
100 gr di mais in scatola
60 gr di cipolla di tropea
300 gr di acciughe fresche (peso lordo)
3 uova intere
1 rametto di rosmarino
olio evo, sale qb

Ho lessato le patate al dente poi le ho pelate e le ho ridotte in dadolata. Ho pulito le acciughe e le ho tagliuzzate grossolanamente. Ho rosolato le cipolle affettate con olio evo e rosmarino e le ho fatte stiepidire, dopodichè ho mischiato tutti gli ingredienti, regolato di sale e cotto in una padella del diametro di ca 18-20 dai bordi alti, per 5-6 min a fuoco basso e con il coperchio in modo che si cuocesse bene anche l'interno, poi ho alzato la fiamma e ho continuato la cottura come una normale frittata, girandola su un piatto e poi ributtandola nella padella per farla rosolare bene anche dall'altra parte.

Un piatto molto gustoso e sostanzioso, accompagnato da un'insalatina mista rappresenta un pasto completo!




NIDI DI ACCIUGHE CON CUORE DI UVA BIANCA E GORGONZOLA

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Un vero azzardo!! Uno dei tanti del resto, è vero, queste acciughe le infiliamo ovunque ma mai a caso, ci ragioniamo, meditiamo a lungo se gli strampalati abbinamenti che ci frullano per il capo potranno funzionare in pratica. Noi= Babi de L'angolo cottura di Babi, Sara de L'eleganza del polpo e la sottoscritta, il trio di UN'ACCIUGA AL GIORNO.

Le acciughe vengono abbinate in molti piatti classici della cucina siciliana con le uvette, giusto? e allora perchè non con l'uva fresca? Per rispettare la stagione e onorare la vendemmia!! Inoltre, acciughe e frutta insieme fin'ora non ci hanno mai deluse. Nessun dubbio quindi sull'uva ma quando mi è balenato in mente il binomio consolidato UVA e GORGONZOLA, ero molto titubante che il terzo ospite, cioè l'acciuga,  potesse essere gradita.

Sara e Babi hanno rischiato di meno ma hanno prodotto robina sopraffina:

A proposito di gorgonzola, la cosa buffa è che nonostante i miei natali padani, vicinissimi al regno del gorgonzola, non sono mai stata proprio una fanatica del famoso stracchino erborinato o meglio mi piace il formaggio in sè, al naturale, meglio se accompagnato da una gelatina di moscato o una confettura di fichi e un buon bicchiere di porto, quello che non amo molto è il gorgonzola in cottura!! I famigerati gnocchi al gorgonzola così come il gorgonzola sulla pizza, non sono proprio i miei piatti preferiti ecco...
E allora? Beh ormai dovevo provare, uva e gorgonzola sull'acciuga cruda sarebbe stato veramente estremo, dovevo tentare la cottura che avrebbe amalgamato di più i sapori anche se temevo che l'amarino delle acciughe con l'erborinato non andasse d'accordo però nel mezzo ci sarebbe stata l'uva e avrei optato per una riduzione di porto o balsamico per completare il tutto. Mi convinco.
Il porto però l'ho dimenticato, il balsamico invece non manca mai in casa,e.....guizzo dell'ultimo minuto, tanto per dargli un po' più di verve e alcolicità: ci ho buttato quello che avevo e cioè del brandy, non male....non male....


Ingredienti :
Acciughe fresche
uva bianca Italia o Vittoria
gorgonzola giovane, dolce e cremoso
ciuffetti di rosmarino
aceto balsamico
zucchero
cognac
olio evo, sale qb



Pulire e sfilettare le acciughe lasciando la codina, sciacquarle e asciugarle bene, accostarne due per il lungo dalla parte della coda e stenderle su una spianatoia. (se i chicchi d'uva sono piccoli si può utilizzare una sola acciuga). Tagliare i chicchi d'uva a metà, privarli dei vinaccioli, farcirli con un tocchettino di gorgonzola avendo cura di evitare l'erborinatura, usare solo la parte cremosa bianca, manterrà  il sentore del gorgonzola ma non il gusto troppo penetrante della muffa. Arrotolare le acciughe intorno al chicco d'uva facendole aderire bene, se necessario fermarle con uno stecchino. Irrorare una pirofila con olio evo, posizionare i nidi d'acciuga sulla pirofila, cospargere con un pizzico di sale, guarnire con ciuffi di rosmarino e passare in forno pre-riscaldato a 180° per 8-10 min.
Nel frattempo far ridurre a fuoco vivace in una padellina mezzo bicchiere di aceto balsamico (quello industriale, non scomoderei naturalmente il Tradizionale) con due cucchiaiate di zucchero e un cucchiaio di brandy. Stendere una pennellata di riduzione nel piatto, posizionare i nidi d'acciughe,uva e gorgonzola sopra alla riduzione e servire con altra riduzione a parte in una ciotolina o bricchettino.

Beh! Tutti i miei dubbi sono svaniti, ha funzionato!! Anche il consorte che è ipercritico nonostante sia abituato alle mie stranezze, mi ha fatto i complimenti!!!
L'idea vincente è stata quella di dosare al minimo il gorgonzola per conferire una sfumatura delicata e creare un piatto insolito dove si potessero distinguere tutti i sapori senza che uno prevaricasse l'altro.


SPIEDINI D'UVA E ACCIUGHE MARINATE A CALDO

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Ancora uva sì!!! Stavolta tutto a crudo. Un crudo soft e profumato, ammansito da una marinata calda e speziata che "cuoce" leggermente l'acciuga donandole una consistenza particolare. Non per questo dobbiamo dimenticare la prassi del congelamento preventivo per il consumo di pesce crudo onde evitare rischi di infezioni batteriologiche, in primis il temibile ANISAKIS

16 acciughe medie= 8 spiedini (piccolo aperitivo per 4 persone)
1 cipollotto fresco
1/2 bicchiere di aceto di riso
1/2 bicchiere d'acqua
succo di 1/2 lime + scorza
1 stella di anice stellato
2-3 bacche di cardamomo,
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
qualche lamella di zenzero fresco
pepe di sechuan in grani
olio evo, sale qb
uva bianca e nera



Affettare il cipollotto e farlo rosolare con un po' d'olio evo, aggiungere le scorze del lime e tutte le spezie schiacciando le bacche di pepe, coriandolo  e cardamomo, sfumare con l'aceto di riso, aggiungere l'acqua e il succo di lime e far andare a fuoco coperto per 5 min.
Togliere dal fuoco e versare la marinata ancora calda sulle acciughe decongelate e ben asciugate con della carta assorbente, condite con un po' di sale fino.
Appena si saranno raffreddate, passarle in frigor per un paio d'ore.
Lavare l'uva e separare i chicchi. Togliere  le acciughe dalla marinata, senza scolarle troppo in modo che rimangano ben intrise del succo, raccogliendo anche un po' di cipollotto e rimasugli di spezie, tagliarle in due pezzi e infilzare uno spiedino alternando un pezzetto d'acciuga ripiegato su se stesso e un chicco d'uva. Irrorare gli spiedini ancora con un po' di liquido della marinata e servire.



ACCIUGHE E PORCINI IN TEGAME

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Quest'anno i porcini si sono fatti desiderare, avevo in mente questo abbinamento da un po' ed ecco che finalmente un amico carissimo rientra dalla Garfagnana con un bel bottino e me ne regala una piccola parte ma per me sufficiente e soprattutto preziosissima.
Buoni e profumatissimi, una spadellata veloce insieme alle acciughe ed ecco che il mare entra nel bosco e vice versa.

Ancora acciughe e porcini chez Babi e Sara:

L'angolo cottura di Babi:  COCOTTINE D'ACCIUGHE E PATATE AI PORCINI
L'eleganza del polpo: TAGLIATELLE ACCIUGHE E PORCINI


per UN'ACCIUGA AL GIORNO naturalmente!



ACCIUGHE E PORCINI IN TEGAME


Ingredienti per 2 persone

16 acciughe medie
150 gr di porcini freschi
1 spicchio d'aglio
1/2 cipollina di tropea
1 rametto di nepitella
olio evo, sale qb

Pulire le acciughe, lavarle e asciugarle bene. Spazzolare delicatamente i funghi porcini per eliminare i residui terrosi, passarli poi con un panno asciutto o della scottex e tagliarli a tocchetti.
Far rosolare l'aglio intero schiacciato, la cipolla affettata in un paio di cucchiai d'olio evo e qualche fogliolina di nepitella (attenzione a non esagerare perchè ha un gusto molto pronunciato, deve solo sottolineare i funghi non sovrastarli), aggiungere i funghi e farli rosolare a fuoco vivace per pochi minuti finchè inteneriscono, a quel punto aggiungere le acciughe dalla parte della polpa, scuotere un po' il tegame senza girarle,  regolare di sale, coprire e lasciar andare per 3-4 minuti. PRONTE!!

Matrimonio curioso....no?




SPAGHETTONI ARTIGIANALI CON ACCIUGHE, PISTACCHI E FINOCCHIETTO

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Non sono propriamente una pastasciuttara ma davanti a certe paste non mi tiro certo indietro! E con la scusa di accontentare il marito....
Ho utilizzato degli spaghettoni artigianali abruzzesi strepitosi, all'orzo, trafilati a  mano. Da riprovare solo con olio extravergine e parmigiano dal tanto sono buoni in sè!
L'idea è tratta da  Cucina Moderna Oro, speciale pesce azzurro, sfoltita di molti ingredienti a mio parere eccessivi.


Ingredienti per 2 persone

gr 200 spaghettoni artigianali
150 gr di acciughe fresche (peso lordo)
30 gr di cipolla di tropea
2-3 filetti di acciughe sott'olio
un ciuffo di finocchietto selvatico fresco
una manciata generosa di pistacchi non salati
olio evo, sale qb
peperoncino macinato a piacere

Nella ricetta originale della rivista c'erano anche uvette, pinoli e zafferano, ho preferito far risaltare solo  i pistacchi  senza rinunciare al finocchietto  che adoro.
Ho pulito e sfilettato le acciughe. In una padella larga ho rosolato le cipolle affettate finemente con il finocchietto e le acciughe sott'olio con un po' d'olio evo e poi ho spento.
A pochi minuti dal termine di cottura della pasta, ho buttato nel sugo le acciughe fresche e i pistacchi in parte tritati finemente, in parte grossolanamente (serbandone una manciata per guarnire il piatto), ho allungato con un po' d'acqua calda, regolato di sale, a quel punto ho scolato la pasta molto al dente e l'ho mantecata nel sughetto ancora per un paio di minuti. Un giro d'olio evo a crudo e un'idea di peperoncino e.....A TAVOLA!!



OLIVE SIMIL-ASCOLANE CON ACCIUGHE

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"Ma come ti vengono certe idee?" mi chiede una recente conoscenza che ancora non ha familiarità con Poverimabelliebuoni e le sue acciughe!!
"Olive simil-ascolane con acciughe?"  Sì, una personale variante alle classiche ascolane anzichè  ripiene di carne, ripiene d'acciughe!
Idea molto stuzzicante ma che comporta grande dedizione e pazienza e anche un pizzico di perversione culinaria, lo ammetto!
Roba da far andare a nozze il mio "ammiratore" anonimo che vorrebbe psicanalizzarmi appunto! Stavolta non gli potrei dare torto,  a furia di alambiccarmi il cervello per trovare nuove idee per la raccolta, salta fuori di tutto e ormai chi frequenta questo blog non si sconvolge più, almeno spero....
Comunque a pensarci bene, acciughe e olive insieme stanno benissimo, nessuna novità o stranezza, il problema è "solo" come infilarcele le acciughe nelle olive!!
Il primo pensiero è stato "mi prendo il denocciolatore, no? faccio un impasto con acciughe un po' di pan grattato, magari qualche erbina, farcisco le olive, procedo con la panatura classica uovo + pangrattato e friggo o metto in forno, che ci vuole? solo un po' di pazienza"...Tanta!!
Il denocciolatore si è rotto alla terza oliva e poi non andava bene per le olive giganti  le BELLE DI CERIGNOLA (non me ne vogliano gli ascolani se non ho trovato la varietà marchigiana TENERA DI ASCOLI prevista dalla ricetta originale).
Allora decido di armarmi davvero di santa pazienza e denocciolare le olive a mano con un coltellino, le avrei aperte a metà e poi farcite, consapevole che si sarebbe vista la giunta tagliandole in sezione per la foto ma  una volta panate e fritte sarebbero state pappate intere e chi se ne sarebbe accorto?
Mi appresto all'operazione chirurgica e mi rendo subito conto però che ci vuole troppo tempo e decido che non dev'essere quello il metodo e finalmente mi decido ad andare a controllare come si  preparano le olive ascolane e scopro il trucco!! Non potevo cercarlo prima?
Provo anche il metodo classico: praticamente le olive devono essere sbucciate come si fa con i limoni girando intorno a spirale per non rompere la buccia, poi si forma un'olivetta con il ripieno e la buccia si riarrotola sopra l'oliva per ricostruirla. Sembra facile.....infatti rompevo due bucce su tre, sono tornata al mio metodo!

Uno scatto delle fasi di lavorazione (in realtà il piano della cucina non era così immacolato!!!)

Ah! Quasi dimenticavo, oggi è giovedì, il giorno del trio acciugoso, anche Babi e Sara naturalmente si sono divertite con olive e acciughe e hanno prodotto queste delizie:



per UN'ACCIUGA AL GIORNO, inutile dirlo....

Ed eccoci alle mie

 OLIVE SIMIL-ASCOLANE CON ACCIUGHE


Ingredienti per 20-25 olive
(24 per l'esattezza quelle che ho ottenuto ma il numero è variabile a seconda di quanto si fanno cicciute abbondando o risparmiando sul ripieno)
25-30 olive grandi dolci in salamoia qualità  TENERA ASCOLANA o BELLA DI CERIGNOLA(meglio prevederne qualcuna in più perchè si rischia di romperle facilmente)
200 gr di acciughe fresche (peso lordo)
prezzemolo e timo freschi
1 cucchiaio di pan grattato
1 cucchiaio scarso di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino d'olio evo per l'impasto + olio evo qb per ungere la placca da forno e irrorare le olive esternamente
poco sale
1 uovo
pan grattato qb per la panatura

Pulire e sfilettare le acciughe, tritarle abbastanza finemente insieme a qualche fogliolina di prezzemolo e timo. Porle in una ciotola, aggiungere il pan grattato, il parmigiano, il concentrato di pomodoro, l'olio e un pizzico di sale e amalgamare bene.
Denocciolare le olive, farcirle con un po' di composto, chiuderle, passarle nell'uovo battuto con un pizzico di sale e poi nel pan grattato, infine ungere una teglia da forno con olio evo, rotolarci dentro le olive, e passarle in forno pre-riscaldato a 200° per 10 min. 

NOTE: naturalmente si possono anche friggere  in abbondante olio e anche  preparare secondo il metodo originale, vedi sopra. Ad ognuno il proprio metodo preferito  ma sicuramente armatevi di pazienza e ne sarete ripagati perchè sono buonissime !!

BATTUTINA D'ACCIUGHE CON SENAPE E MELE

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Le acciughe d'autunno si sono sposate con porcini e uva, non potevano mancare mele e pere, intanto le mele, nel frattempo sto studiando qualcosa con le pere.

Della serie cosa non si fa per  UN'ACCIUGA AL GIORNO, ovviamente!!


 
Da un po' pensavo a senape e acciughe  ma non trovavo l'idea che mi convincesse, poi, come al solito, un'illuminazione, l'ispirazione mi viene infatti dalla recente visione di  una bellissima combinazione di colori e sapori di Babs: MELA VERDE E SALMONE ROSA , che ho già copiato nell'ottima versione originale e che poi ho rielaborato, adattandola alle mie acciughe! La mia dovrebbe chiamarsi però PESCE AZZURRO E MELA ROSSA!
Ero partita dalla senape, giusto? Quindi gusto acidulo e forte, la mela verde avrebbe conferito un eccesso di acidità, meglio una mela più dolce, tutto qui!
Un antipastino velocissimo e semplicissimo, basta ricordarsi di congelare preventivamente le acciughe come da prassi per il consumo del pesce crudo onde evitare rischi parassitari come il temibile ANISAKIS  vedi qui
 


Ingredienti per singola porzione (ho usato un coppapasta di 4 cm di diametro e 3 cm di altezza)

4-5 acciughe fresche, sfilettate e precedentemente congelate
1 cucchiaio di senape delicata
1 cucchiaino d'olio evo
1 cucchiaino di yogurt bianco dolce
2 fette di mela royal gala tagliate in senso orizzontale
1/2 limone
un paio di noci per decorare

Decongelare le acciughe, asciugarle con carta assorbente, dividere i filetti  a metà nel senso della lunghezza e poi tagliuzzarle al coltello grossolanamente. Emulsionare senape, yogurt e olio e condire le acciughe, tenendo un po' di emulsione da parte per la decorazione. Inserire il composto in un coppapasta, lasciar compattare e insaporire in frigorifero per un paio d'ore.
Posizionare una fetta sottile  di mela privata del torsolo e strofinata col limone per non farla annerire, adagiare il coppapasta sopra la mela, sfilarlo e liberare il battuto di acciughe e senape. Decorare con uno spicchietto di mela, qualche goccia di emulsione alla senape e briciole di noci




CACCIUCCHINO D'ACCIUGHE

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Poteva mancare un CACCIUCCHINO D'ACCIUGHE nella raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO????


No davvero! Anche se livornese solo d'adozione, non posso che onorare la tradizione labronica con il suo più celebre piatto IL CACCIUCCO! Con 5 C mi raccomando!! Non sia mai, quello con 4 C è viareggino!
I livornesi ne sono molto orgogliosi, è la loro bandiera, è più di una semplice "zuppa di pesce", rappresenta la loro storia, la loro cultura popolare, il loro miscuglio di razze!
La sua origine è difficilmente databile ma una probabile ipotesi sul nome è la derivazione turca, cioè da Kücük=piccolo. Il cacciucco infatti è la zuppa dei piccoli pezzi di pesce, il pesce di minor valore e dimensione  ma spesso più saporito, che avanzava nelle casse dei pescatori dopo il mercato.
Diffidate dai cacciucchi moderni e ruffiani, arricchiti  con scampi e cozze, la  tradizione vuole diversi tipi di pesci  (sul numero dei pesci obbligatori paventata da molti non c'è una regola codificata) come scorfano, gallinella, tracina, palombo,gattuccio, cappone, S.Pietro a cui si aggiungono polpo, seppie e cicale e tanto aglio e pomodoro.
Un piatto poderoso, saporito, intenso, non per "stomachi deboli" direbbe l'Artusi, e' una pietanza popolare da affrontare in maniche di camicia tirate su fino al gomito e col fiasco del vino sul tavolo, rosso naturalmente!

Doverosa, seppure breve, premessa per un piatto celebre e celebrato, che ha originato un vero  stile di cucina, si vedano variazioni sul tema come Cacciucchino di seppie/polpi/moscardini o in salsa cacciuccata.

Perchè non cacciuccare le acciughe dunque per la serie odierna di zuppe d'acciughe, interpretate come di consueto anche da Babi e Sara con queste delizie:



CACCIUCCHINO D'ACCIUGHE
(o acciughe cacciuccate)


Ingredienti per 2 persone

300 gr d'acciughe fresche (peso lordo)
1 spicchio grande d'aglio
1 tazzina da caffè di vino rosso
 200 gr di polpa di pomodoro
sono care amiche e si meritano la citazione perchè fanno grandi prodotti!!!
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
4-5 foglie di salvia
un ciuffo di prezzemolo
olio evo, sale, pepe qb
brodo di pesce qb
peperoncino macinato qb


Prendendo spunto, come spesso accade, dalla mia amica chef Deborah Corsi de La Perla del Mare di San Vincenzo  , che ha elaborato il suo personalissimo CACCIUCCHINO DI PESCE AZZURRO creando una base  salsata principalmente di sgombro e unendo successivamente vari bocconcini di pesce azzurro, così ho preparato la base cacciuccata con metà delle acciughe che si sono quasi sciolte nel sugo e poi ho aggiunto verso la fine le rimanenti acciughe intere, già sfilettate però!

Far rosolare in olio evo l'aglio schiacciato e le foglie di salvia, aggiungere metà acciughe, far andare a fuoco vivo, sfumare col vino rosso, unire la polpa di pomodoro e il concentrato sciolto in un mestolo di brodo di pesce, regolare di sale, pepe e peperoncino e lasciar sobbollire per una decina di minuti a fuoco basso e a padella coperta. Se necessario aggiungere altro brodo, schiacciare e spappolare le acciughe con una forchetta, unire le rimanenti acciughe, scuotere delicatamente la padella in modo che la salsa ricopra e insaporisca le acciughe senza doverle girare rischiando di romperle,  incoperchiare di nuovo e far cuocere per 2-3 minuti. Aggiungere una manciatina di prezzemolo tritato, un giro d'olio evo a crudo e servire su crostini di pane casalingo toscano tostato e secondo tradizione, per chi non ha problemi di digestione, sfregato con l'aglio crudo.

In ogni caso, agliato o  non, premunirsi di tanto pane perchè è un sugo che invita alla scarpetta dall'inizio alla fine!!
E non dimentichiamo di berci un buon vino rosso, giovane, fresco e fruttato e poco tannico, possibilmente un giovane sangiovese per rispettare la regola dell'abbinamento regionale.

Non ultimo, non può mancare a fine pasto un bel ponce livornese!! (caffè espresso servito in un caratteristico bicchierino di vetro, zuccherato e corretto con un misto di rum e liquore all'anice, con l'aggiunta di una scorza di limone detta vela, una bomba alcolica per aiutare la digestione dopo abbondanti libagioni)

E a proposito di ponce e di cacciucco concludo con  una simpatica barza livornese: una coppia con un bimbo in braccio di sei  mesi si ferma al bar a prendere il ponce e ne dà una sorsata anche al bimbo. Il barista inorridito esclama "oh che fa? ni dà 'r ponce ar bimbo?" "deh! e dopo un cacciucco che gli vòi dà? un bicchiere di latte?"



La pirofila col coperchio che richiama la scatola delle acciughe è un regalino a sorpresa (graditissima ovviamente) della simpaticissima MAI, IL COLORE DELLA CURCUMA, che mi onora di tanto in tanto con stupende preparazione acciugose sempre originali,  colorate e spiritose per le quali  avrei dovuto farglielo io un regalino!! Grazie Mai!

MOUSSE DI PERE ALLO ZENZERO, RICOTTA E ACCIUGHE ACCIUGATE

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Ogni promessa è un debito, anche per una marinaia!
Avevo annunciato che stavo elaborando acciughe e pere, nel post BATTUTINA D'ACCIUGHE CON SENAPE E MELE, in realtà brancolavo letteralmente nel buio.
Buio rischiarato dall'assaggio di un pre-dessert a base di mousse di pera e crema di ricotta a casa di un'amica.
Non era dolcissimo, poteva adattarsi al dolce come al salato . Le acciughe stanno bene con le note dolci, rinforzandole con quelle salate o sott'olio ancora meglio ed ecco l'idea delle acciughe acciugate: cioè acciughe fresche gratinate, in questo caso, con un mix di acciughe sott'olio e pangrattato. L'idea mi convinceva assai e la realizzazione pratica ha confermato la giusta intuizione. Il massimo quando si crea!!



Ingredienti per 4 bicchierini

200 gr di  pera kaiser/abate
120 gr di ricotta vaccina
1 cucchiaino di polpa di zenzero grattugiata
una puntina di cannella in polvere
1 cucchiaino di zucchero di canna
1/2 cucchiaino di scorza grattugiata di limone
4-5 acciughe fresche
4-5 filetti di acciughe sott'olio
pangrattato


Sbucciare la pera, tagliarla a tocchetti e cuocerla in un pentolino coperto e a fuoco dolce con lo zucchero di canna, lo zenzero grattugiato e la cannella. Far raffreddare e frullare fino ad ottenere una mousse soda. Mettere in frigorifero.
Lavorare la ricotta con le scorze di limone. Porre in frigorifero.
Pulire e sfilettare le acciughe mantenendo la codina. Ridurre in poltiglia le acciughe sott'olio, distribuirle sopra ai filetti di acciughe fresche distese su una placca da forno oliata o foderata con carta oleata, cospargere con pan grattato, irrorare con qualche goccia dell'olio di conserva delle acciughe, passare sotto il grill a 180° per 5-6 min o finchè saranno ben dorate.
Nel frattempo preparare i bicchierini versando un po' di mousse di pera a cucchiaiate, la crema di ricotta utilizzando un sac à poche con il beccuccio a stella, e da ultimo posizionare dei tocchetti di acciughe ancora calde in modo da creare un piacevole contrasto freddo/caldo e morbido/ croccante.

Ovviamente diventerà un antipasto o un finger, non la proporrei come dessert!!!





PRALINE D'ACCIUGHE SU CREMA DI CICERCHIE

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Oggi acciughe e legumi = pesce povero abbinato ad un altro prodotto povero chiamato anche la carne dei poveri! Eppure con ingredienti così umili e semplici si riescono a raggiungere anche risultati chiccosi no? Il che è ancor più stimolante e soddisfacente, almeno per la sottoscritta. Ma a quanto pare non sono la sola, neanche a farlo apposta, per pura coincidenza, anche Mai sul suo blog Il colore della curcuma, proprio ieri ha pubblicato un finger stupendo con lo stesso tema: ALICI IN TEMPURA SU CREMA DI BORLOTTI e naturalmente l'ha dedicato a



Anche Sara e Babi,  come ogni giovedì,  contribuiscono  così:


La mia scelta è caduta sulle cicerchie A) perchè ne avevo una confezione che stava per scadere, quindi andavano cotte! B) le cicerchie sono legumi poco noti, legati ad una tradizione gastronomica povera, di sussistenza, coltivate in zone remote e siccitose del centro-sud, quindi povero con povero C) sono buonissime, gusto simile ai ceci ma più delicato e la cottura è più veloce, anche senza lungo ammollo.




Ingredienti per 10 cucchiai (palline di cm 2-2,5 ca)

150 gr di cicerchie secche
acqua e  sale marino integrale grosso qb
olio evo, pepe macinato fresco qb

100 gr di acciughe fresche pulite (ca 180 gr  lordo)
1 cucchiaio scarso di pangrattato
una manciatina di aghi di rosmarino secco (è più intenso)
1/2 spicchiettino d'aglio (pochino pochino)
1 filetto d'acciuga sott'olio
semi di papavero qb
olio evo e rosmarino per cuocere le praline
paprica forte in polvere per guarnire

Mettere a mollo in acqua fredda le cicerchie per un'oretta, poi scolarle e cuocerle coperte da nuova acqua per circa un'ora, salare con poco sale grosso integrale verso la fine.
Quando saranno cotte e avranno consumato quasi tutta l'acqua, scolarle, frullarle con un paio di cucchiai di olio evo e diluire il composto, se necessario con l'acqua di cottura, deve risultare una purea piuttosto consistente. REgolare di sale e pepe a piacere e mettere da parte.
Tritare una manciata di aghi di rosmarino secco con mezzo spicchietto d'aglio (se lo spicchio d'aglio è grande, allora anche solo 1/4). Tritare anche le acciughe con un filetto di acciuga sott'olio, porle in una ciotola, incorporare l'aglio e il rosmarino, una cucchiaiata di pan grattato, eventualmente un cucchiaino dell'olio di governo delle acciughe, a seconda del tipo di acciughe, non sarà necessario salare l'impasto.
Formare delle palline di cm 2-2,5 di diametro, rotolarle nei semi di papavero e rosolarle 3-4 minuti in padella a fuoco vivace con un filo d'olio e un rametto di rosmarino. Devono rimanere croccanti esternamente e morbide internamente.

Comporre i cucchiai, o volendo anche delle scodelline monoporzione, sistemando sul fondo  un po' di crema di cicerchie irrorata con un filo d'olio evo a crudo, posizionare nel centro una pralina d'acciughe e come tocco finale, che non è solo per guarnire ma gli conferisce un po' di pizzichino che non guasta, una leggera spolverata di paprica!

Peccato ne abbia fatte solo 10!!! Sono veramente deliziose, il risultato è stato assolutamente migliore delle aspettative ma....ATTENZIONE, potrebbero creare dipendenza! Mio marito ha esultato non solo perchè va matto per le polpette (camuffate da praline ma sempre polpette sono....) ma  ha pure sancito: "le migliori polpette d'acciughe che hai fatto fin'ora!" (mi sembra di averla già sentita questa frase, beh comunque...un successone!)

Con questa ricetta partecipo al contest di SQUISITO :



MATTONELLA D'ACCIUGHE E ROBIOLA ALLE ERBE E GELATINA DI LIMONI

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Praticamente un cheesecake! Ma mi piaceva di più un titolo in italiano ed ho optato per Mattonella d'acciughe e robiola etc..., il cheesecake, dolce o salato, è così inflazionato. Ma quando ci vuole, ci vuole, chiaro! Va beh...un piccolo vezzo dai....

Acciughe e formaggio non sono una novità, la raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO, ne contiene già numerosi e svariati esempi 


ma noi ci siamo proposte di trovarne ancora! Intanto oggi tre in un colpo solo, come ogni giovedì:

dalla cucina di Sara de L'eleganza del polpo:

e dall'angolo cottura di babi:

Per Poverimabelliebuoni:

MATTONELLA D'ACCIUGHE E ROBIOLA ALLE ERBE E GELATINA DI LIMONE


Ingredienti per 2/ 4 persone*

100 gr di acciughe già pulite e sfilettate
100 gr di robiola fresca
2 foglie di salvia, un ciuffetto di rosmarino e un ciuffetto di prezzemolo
una scorzetta di limone non trattato
olio evo, sale, vino bianco, limone qb
una decina di biscotti integrali  piccoli  o 4-5 fette biscottate integrali
3-4 filetti di acciughe sott'olio + un cucchiaino dell'olio di conserva
20 gr di burro
2-3 cucchiai di gelatina di limoni **


* NB: Io ho utilizzato dei coppapasta quadrati di cm 6 di lato, ho ottenuto 2 porzioni, da proporre come antipastino magari accompagnato da una crudité di verdure o un'insalatina. Volendo si possono dividere i quadrati in 4 cubetti da 3cm da proporre come finger food insieme ad altri stuzzichini, a quel punto sono sufficienti anche  per 4 persone.

** ho usato una gelatina di limoni confezionata, la mia è finita da tempo, la ricetta è su INSALATAMISTA, in due versioni, naturale e con l'aggiunta di vaniglia, per la mattonella sceglierei quella al naturale

Preparazione:
Rosolare le acciughe in una padella con un filo d'olio, sfumare con un po' di vino bianco, una spruzzata di succo di limone, regolare di sale e cuocere per 5 minuti a fuoco vivace. Spegnere e lasciar raffreddare.
Sbriciolare grossolanamente i biscotti o le fette biscottate, amalgamarli con il burro ammorbidito e le acciughe sott'olio tritate finissime, aggiungendo anche un cucchiaino dell'olio di governo delle acciughe.
Posizionare sui singoli piatti i coppapasta, disporre sul fondo del piatto, all'interno dei coppapasta, il composto di biscotti, burro e acciughe, facendolo aderire bene ai bordi per fargli prendere la forma.
Tritare finemente le acciughe saltate in padella, tritare le erbe con la scorzetta di limone e poi amalgamare il tutto con la robiola  e formare un secondo strato nel coppapasta sopra alla base di biscotti. Porre in frigorifero per qualche ora a compattare (o mezz'ora in freezer), aggiungere in seguito un velo di gelatina di limoni e sfilare il coppapasta liberando la mattonella. Lasciare la mattonella fuori dal frigorifero per ca 20 min prima di consumarla.


SPAGHETTI INTEGRALI CON ACCIUGHE E PESTO DI NOCCIOLE

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E per il NOCCIOLA DAY


Il mio pranzetto solitario odierno. Per fortuna c'è il blog e ci sono i contest, altrimenti mi sarei fatta due fette di pane e pomodoro o un'insalatona perchè quando sono sola difficilmente cucino ed è un'abitudine di molte signore a quanto pare ma oggi avevo un obbiettivo. Un sughetto per la pasta con acciughe e nocciole era in incubazione da tempo, ho preso i cosiddetti due piccioni con una fava, ho utilizzato gli spaghetti integrali  per creare  un bel piattino marrone da dedicare alle signore dei colori Valentina e Cinzia e per UN'ACCIUGA AL GIORNO naturalmente! Poi ho scoperto pure il NOCCIOLA DAY  e l'ho aggiunto!


Ricetta tout court:

Ingredienti per 2 persone

180 gr di spaghetti integrali bio
80 gr di acciughe fresche (peso netto, lordo 140-150 gr)
(2-3 filetti d'acciughe sott'olio, facoltative)
20 gr di cipolla rossa di tropea
1/2 spicchio d'aglio grande o 1 piccolo
1 foglia d'alloro
15 gr di nocciole + 5 gr per guarnire
olio evo qb
sale affumicato, pepe di sarawak, paprica forte


Ho rosolato la cipolla e l'aglio tritati con la foglia d'alloro e due cucchiaiate d'olio evo, poi ho aggiunto le nocciole tritate, le ho fatte tostare finchè dorassero e sprigionassero tutto il loro aroma, a quel punto ho buttato le acciughe sminuzzate, ho fatto insaporire a fuoco vivace, aggiunto un paio di cucchiai d'acqua calda, regolato con sale affumicato e  pepe di sarawak macinati al momento e una spolveratina di paprica forte in polvere. Nel frattempo avevo messo a lessare gli spaghetti che ho scolato al dente e buttato nella padella a mantecare finchè hanno assorbito tutto il liquido e hanno iniziato a sfrigolare.
Impiattato, cosparso con il resto delle nocciole fatte tostare a parte, tenendone alcune intere o tritate molto grossolanamente, un filo d'olio evo a crudo e.....GNAM!!!

Per conferire maggiore sapidità non ci sarebbero state male nel soffritto le acciughe sott'olio, in effetti ci avevo pensato poi non volevo caricare troppo i sapori e le ho evitate ma gli spaghetti integrali sono piuttosto dolci, direi che la variante è assolutamente da provare.


LASAGNETTE ALLO ZAFFERANO CON RAGù D'ACCIUGHE E FINOCCHIETTO

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Chi indovina il tema di oggi per UN'ACCIUGA AL GIORNO?



è facilissimo e non si vince niente ma tanto per ravvivare un po' il post!

Non ho molto da dire sulle mie lasagnette a parte che, avendo comperato la sfoglia per lasagne pronta, spero di non dare una  delusione troppo grossa all'amica Sara, che non ci mette niente a tira fuori uova, farina e mattarello e tirare la sfoglia per tagliatelle,  tortelli o  cappelletti come nella migliore tradizione della sua regione: l'Emilia Romagna.  Eppure anch'io ho le stesse radici , da parte di mamma parmense, che vergogna.....
Ogni tanto mi diletto a fare la pasta in casa ed è veramente una grande soddisfazione, bisogna che la faccia più spesso, te lo prometto Sara!!
In questo caso avevo fretta, avevo in mente delle lasagnette allo zafferano, anzichè fare la pasta inserendo lo zafferano in polvere nell'impasto (ovviamente sciolto in un po' d'acqua), le ho acquistate e ho buttato lo zafferano nell'acqua di cottura, si sono tinte e insaporite!
Il ragù è un chiaro riferimento alla pasta siciliana che prevede le sarde abbinate a zafferano, finocchietto e uvette, qualcuno mette anche  i pinoli, poi la "muddica" (mollica di pane fritto), ci sono molte varianti, anche sul tipo di pasta: ziti, maccheroni, spaghetti,  io ho pensato ad una lasagnetta e ho sostituito le sarde con le acciughe, che quasi sempre  sono intercambiabili anche se non sono così simili come si possa pensare. La sarda è solitamente più cicciotta, ha polpa più grassa e dolce, l'acciuga è appunto un'acciuga, cioè smilza, più allungata e dalla polpa più magra ma dal gusto più accentuato e sapido.

La ricetta:

Ingredienti per 2 porzioni

8 pezzi di sfoglia all'uovo pronta o fatta in casa dimensioni a piacere
150-200 gr di acciughe fresche, pulite
40 gr cipolla di Tropea
1 spicchio d'aglio
un bel mazzetto di finocchietto selvatico
una manciata di uva passa
1 foglia di alloro
1 bustina di zafferano in polvere + 2-3 stimmi di zafferano
una tazza da tè di brodo di pesce, olio evo, sale grosso qb



NB: nella foto si vedono solo 2 strati di sfoglia perchè in un primo momento l'ho preparata così e fotografata ma poi ripensandoci, soprattutto quando il marito mi ha guardato storto perchè riteneva fosse una porzione da fame, allora ne ho impilate altre due ma non le ho fotografate! Quindi direi sì 4 strati per persona!

Mettere gli stimmi di zafferano a macerare per almeno mezz'ora in  una tazza di brodo di pesce tiepido. Ammollare l'uvetta in acqua calda.
Avviare il ragù facendo prima rosolare la cipolla e l'aglio con due cucchiai d'olio evo e una foglia di alloro spezzettata, aggiungere il finocchietto e l'uvetta, far cuocere qualche minuto, unire le acciughe pulite e tagliate a tocchetti, rosolare a fuoco vivace, poi abbassare la fiamma, versare il brodo allo zafferano, regolare di sale e pepe, e continuare la cottura per 5 minuti lasciando il sughetto molto liquido.

Lessare  la pasta in acqua bollente e salata in cui si sarà sciolta una bustina di zafferano e aggiunto un cucchiaio d'olio. Raccogliere  le lasagne ad una ad una con una schiumarola e stenderle su di un piano non assorbente in modo che rimangano umide.

Posizionare i rettangoli cotti di pasta  direttamente nei singoli piatti da portata, comporre la lasagna alternando pasta e ragù d'acciughe, bagnare bene il  tutto con il fondo di cottura brodoso, irrorare con un filo d'olio evo, coprire con un foglio d'alluminio e passare in forno pre-riscaldato a 200°  per 5 minuti, giusto il tempo di scaldarle senza farle gratinare.

Gusti conosciuti, collaudati, bòòòòòòni e basta!!

ARROSTINO D'ACCIUGHE

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Stavo cercando nel mio blog una nuova ricetta da inviare al quotidiano livornese Il Tirreno per la rubrica LE RICETTE DEI LETTORI. Ci ho preso gusto e li ho già avvisati che li sommergerò di acciughe perchè proprio lunedì scorso hanno scelto e pubblicato le mie  PRALINE D'ACCIUGHE SU CREMA DI CICERCHIE con tanto di giudizio critico e motivazione da parte dello chef che mi ha premiata, Gianluca Gorini, ristorante Poggio Rosso, Castelnuovo Berardenga (Si), protagonista principale delle pagine di CUCINA del giornale di lunedì 22 ottobre!

Pescando nel blog però ho rivisto  una vecchia ricetta con il pesce sciabola :  ARROTOLATO DI SCIABOLA AGLI AROMI, che invierò al Tirreno e che, nel frattempo mi ha fatto accendere la classica lampadina!
Perchè non fare lo stesso arrostino arrotolato  con le acciughe? Non ci penso due volte, l'idea mi piace da impazzire, avrei trovato il modo di realizzarlo.
Corro a comperare gli ingredienti che poi sono pochissimi: acciughe fresche e pancetta tesa, le erbe sono nel giardino, l'olio evo non manca mai! Avevo del radicchio, l'ho usato come contorno.
Mentalmente decido come procedere, pulisco le acciughe, preparo tutto il resto e parto.

A conti fatti direi che le dosi  potrebbero essere: un arrostino a persona composto da 12 acciughe piccole (3 file da 4) o 9 acciughe grandi (3 file da 3)
3-4 fette fini di pancetta tesa dolce
3-4 foglioline d'erba salvia, un rametto di rosmarino
poco sale e pepe
olio evo
un cespo di radicchio trevisano come contorno
1 spicchio d'aglio 


Stendo su un piano di lavoro lo stuoino per il sushi e un foglio di pellicola su cui adagio le acciughe sormontandole fra loro in 3 file da 4 acciughe. Le salo pochissimo perchè c'è già la pancetta saporita e speziata, le cospargo con un trito di rosmarino e salvia e le copro con delle fettine di pancetta.


Mi aiuto all'inizio con la base dello stuoino e poi continuo ad arrotolare tirando semplicemente in avanti la pellicola.

Chiudo il salsicciotto e poi strizzo bene utilizzando lo stuoino


In un primo momento pensavo di rosolarlo in padella, poi temevo di romperlo girando, allora l'ho trasferito in forno,  15 min a 180° 


L'ho accompagnato con del radicchio spadellato con olio evo e uno spicchio d'aglio e ho tagliato delle fettine praticamente separando le singole acciughe e dividendole a metà (quindi ogni fetta è mezza acciuga nel senso della lunghezza)



IL RISOTTO AL PANE BURRO E ALICI (da MARCO STABILE, ORA D'ARIA, FIRENZE)

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Una grandissima figata, come ho già esternato  all'ideatore di questo piatto, lo chef  Marco Stabile de L'ORA D'ARIA di Firenze, di cui ho scritto  qui e di cui sono entusiasta perchè interpreta la cucina in modo ludico, ironico  ma raffinato, elaborando impeccabili  capolavori anche a partire da materie prime povere come ha dimostrato nelle sue due proposte per il bellissimo libro IL PESCE AZZURRO D'AUTORE recentemente pubblicato dall'amico Claudio Mollo, Penna Blu Edizioni., dove noti chef toscani si misurano col pesce azzurro. Info e acquisto : http://www.claudiomollo.net/in-primo-piano/

Foto, Claudio Mollo

Una delle due proposte di Marco per il libro è questo risotto che mi ha letteralmente fulminata e l'ho prontamente copiato, l'altra è un piatto con l'aguglia che, a fine missione acciugosa, replicherò sicuramente come tante altre splendide ricette  riportate dal libro, quando fattibili nelle nostre cucine domestiche naturalmente, in primis quelle con le acciughe!

Questo risotto  è un indovinatissimo divertissement  intorno a gusti conosciuti e goduriosi come  il classico pane, burro e alici, elevato al rango di sontuoso primo piatto da semplice e stereotipato snack da aperitivo. E che primo piatto, un signor risotto!
Mi ero già entusiasmata leggendo la ricetta, dopo averlo cucinato e mangiato sono letteralmente felice: a) perchè il mio intuito culinario funziona b) non cucinavo un risotto da lungo tempo e ritrovare la manualità e la piacevolezza di coccolare la cottura del riso che appartiene alla mia cultura lombarda, troppo spesso dimenticata, mi ha quasi commosso.

Quante emozioni può suscitare un piatto? Oh sì! Questo ed altro....




NB: l'atmosfera incantata si è spezzata quando mi sono accorta di aver commesso un errore a causa della mia approssimazione come fotografa. All'occhio esperto infatti non sfuggirà che il risotto sembra un po' asciutto e ammassato, non all'onda e cremoso come dovrebbe essere. Il problema è che fotografare i risotti non è proprio una cosa semplice, soprattutto se il suddetto risotto dovrà essere mangiato subito. I professionisti fotografano il piatto senza curarsi se si scuoce o si fredda. La sottoscritta cucina, fotografa e porta in tavola.
Quindi che ho combinato? Ho tolto il risotto molto al dente prima della mantecatura e riposo finale, volevo riprodurre la foto del libro e impiattarlo in modo artistico, a lasciarlo bagnato temevo che scappasse da tutte le parti, l'ho impiattato un po' asciuttino, è vero. Fatta la foto, ho tolto le acciughe e scostato il pane fritto, l'ho ributtato in padella con il resto, ho aggiunto dell'acqua e continuato la cottura fino alla mantecatura finale.
Era perfetto, cremoso e all'onda e al punto giusto di cottura! Meglio una foto imperfetta ma un risotto perfetto, giusto?
Una vera delizia, il risotto è già buono da solo, poi se ne assaggia un po'  con un pezzo di acciuga all'arancia e si sprigiona un gusto fantastico, altra boccata con il pane fritto e scatta l'estasi!



LA RICETTA
(ingredienti per 4 persone come da indicazioni di Marco Stabile, io ho cucinato per 2 e ho messo 180 gr di riso e fatte le debite proporzioni con tutti gli altri ingredienti)

riso carnaroli bio gr 320
12 alici precedentemente passate nell'abbattitore o congelatore domestico
1 arancia
30 gr di colatura d'alici
150 gr di burro di ottima qualità
1,2 lt d'acqua bollente leggermente salata
50 gr di parmigiano reggiano grattugiato
3 fette sottilissime di pane casalingo toscano fritto
50 gr di olio extravergine d'oliva
1 scalogno tritato
1 foglia d'alloro
1 cl di vino bianco aromatico
sale, pepe qb

Marinare le alici con succo e scorza di arancia grattugiata per almeno mezzora in frigo (io le ho lasciate anche un paio d'ore).
Far tostare molto bene il riso in 40 gr di olio evo, bagnare col vino bianco e aggiungere lo scalogno fatto appassire in altra padella con il restante olio e la foglia d'alloro.
Aggiungere a questo punto l'acqua bollente, abbassare la fiamma a medio livello e coprire il recipiente. Far cuocere così per 10 minuti.  Togliere dal fuoco e lasciare riposare 2 minuti. Cominciare a mantecare aggiungendo inizialmente il burro in pezzi e la colatura di alici, poi il parmigiano fino a cremosa consistenza. Aggiustare si sale (non è stato necessario) e pepe e impiattare in modo disteso guarnendo con le alici marinate, qualche fogliolina di prezzemolo (dimenticata) ed il pane fritto a sfoglie e sbriciolato.


STROZZAPRETI CON ACCIUGHE E PUNTARELLE

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Le prime puntarelle sui banchi del mercato! Che felicità!
Puntarelle e acciughe sono già state immortalate nella raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO naturalmente

 e in diverse versioni:

Puntarelle e acciughe marinate con scorze di limone candite, Poverimabelliebuoni
Puntarelle all'arancia con acciughe sott'olio, Poverimabelliebuoni
Puntarelle mediterranee (acciughe sott'olio, olive, capperi, pomodori secchi e pistacchi), Andante Con Gusto
Insalata di puntarelle e alici nei cedri, La Melagranata

Variazioni sulla classica insalata di puntarelle ma sempre crude, mai cotte! Bisognava provarle in cottura! Avevo scovato in proposito una ricetta  nientepopodimeno che del mitico Carlo Cracco, a cui mi sono liberamente ispirata e in cui venivano invertiti i ruoli, cioè acciuga cruda marinata e puntarelle cotte. Dopo la rivelazione dell'acciuga cruda marinata all'arancia sul risotto burroso di Marco Stabile, mi sono pentita di aver fatto di testa mia, come al solito, e aver preferito saltare in padella con le puntarelle anche le acciughe. Un'ottima pasta ma sicuramente da riprovare nella versione originale cracchiana (magari sforzandosi di preparare anche gli strepitosi spaghetti di patate che il piatto prevede!!).



Ingredienti per 2 persone

250 gr di strozzapreti o cavatelli di pasta fresca
150 gr di puntarelle già pulite + una manciata delle loro foglie
10-12 acciughe fresche
2 filetti di acciughe sott'olio
1 spicchio d'aglio
limone bio
olio evo, sale

Affettare le puntarelle ricavandone delle strisce, saltarle in padella insieme alle loro foglie più tenere con lo spicchio d'aglio, 2 filetti di acciughe sott'olio, due cucchiai di  olio evo e una spruzzata di limone. Lasciarle al dente in modo che risultino croccanti.
Mentre cuoce la pasta (mettere poco sale nell'acqua), unire alle puntarelle le acciughe fresche, in parte spezzettate, in parte intere, far cuocere a fuoco vivace per 2-3 minuti,  allungare con un paio di cucchiai dell'acqua di cottura della pasta. Lasciare il sughetto "lento" per poterci mantecare e completare la cottura degli strozzapreti scolati molto al dente.
Regolare di sale, ultimare con un giro d'olio evo a crudo, e una grattugiatina di scorza di limone.


SFILATINO INTEGRALE CON ACCIUGHE AL SALE AFFUMICATO, RUCOLA E PESTO DI NOCI

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Acciughe e insalata, cotta o cruda, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Normalmente non amo le "frasche" nei panini imbottiti, l'unica che tollero è la rucola e non l'avevo ancora provata con le acciughe. Come al solito,  ogni volta che mi scatta un'ideuzza allettante per le mie elaborazioni acciugose, devo assecondare l'istinto sperimentale!

Babi e Sara hanno cotto le insalate unendole alle acciughe in due preparazione squisite:


Io avevo pensato anche alla scarola ma c'è già nella raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO


nella mia versione classica Scarola con acciughe sott'olio e olive
o con le acciughe fresche di Dillo Cucinando, Scarola con alici
e ancora Alici alle due indivie (scarola e riccia) e pecorino di Sciroppo di mirtilli e piccoli equilibri

e allora in mancanza di altre idee, che rucola sia!


Ingredienti per uno sfilatino mono porzione di ca 15 cm e ca 4 cm di diametro

Sfilatino di pane integrale come sopra
3-4 acciughe fresche piccole pulite e sfilettate
qualche fogliolina di rucola
un paio di cucchiai di pesto di noci
olio evo qb
sale affumicato qb

Pesto di noci:
40 gr di gherigli di noci
1/2 spicchiettino d'aglio (se lo spicchio è grande ne basta anche 1/4, l'aglio dev'essere appena accennato)
10 gr di parmigiano grattugiato
10 gr di burro
1 cucchiaio d'acqua 2 cucchiaio d'olio evo

Ridurre in polvere le noci tritandole nel mixer con l'aglio, mescolarle poi con il parmigiano, il burro fuso  e l'acqua. Mantecare da ultimo con l'olio evo. La quantità è sufficiente per farcire almeno due sfilatini e se avanza non ci si sgomenta, questo pesto è fantastico anche da solo spalmato sul pane oppure, come ho fatto io, per condire  gli spaghetti, niente di più semplice e ghiotto!

Prima di preparare il pesto di noci, coprire le acciughe aperte a libro con del sale affumicato e lasciare riposare per un'ora.
Pulire la rucola.
Quando tutto è pronto per comporre lo sfilatino,  sciacquare le acciughe, asciugarle bene e rosolarle  in padella con olio evo e un'altro pizzico di sale affumicato, fino ad ottenere una bella doratura.
Farcire lo sfilatino (magari passato qualche minuto in forno) spalmando la salsa di noci, coprire con la rucola e poi adagiarvi sopra le acciughe. Chiudere, tagliare a metà e portare in tavola o infilarle nel sacchettino da picnic, meteo permettendo s'intende!!


SFORMATINO DI ACCIUGHE ALL'ARANCIA CON ZUCCA IN AGRODOLCE

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Lo so lo so non se ne può più di vedere zucche in giro per i blog!!! Ma non potevamo non provarle con le acciughe giusto?
Anche Babi e Sara naturalmente si sono dedicate a questo felice connubio:






Ingredienti per 4 sformatini

150 gr di ricotta di pecora
20 acciughe medie
la scorza di mezza arancia grattugiata
1 cucchiaio di succo d'arancia
un mazzetto di finocchietto selvatico
1 uovo intero
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale, pepe, olio evo, pan grattato qb

Zucca in agrodolce

500 gr di polpa di zucca
50 gr di cipolla di tropea
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 tazzina da caffè di aceto di mele
1/2 arancia spremuta
30 gr di zenzero  grattugiato
4-5 bacche di cardamomo
sale, olio evo qb

Affettare finemente la cipolla, farla rosolare con un paio di cucchiai d'olio evo, aggiungere la zucca tagliata a tocchetti, sfumare con l'aceto e il succo d'arancia, aggiungere tutti gli altri ingredienti, abbassare la fiamma, incoperchiare e lasciar sobbollire lentamente fino a cottura, diluendo con acqua calda se necessario. A cottura ultimata regolare di sale.

Pulire e sfilettare le acciughe. Ungere 4 pirottine dai bordi bassi con olio evo e cospargerle con pan grattato. Foderare ogni pirottina con  4 acciughe tagliate per 3/4, disponendole a croce e  in modo che le codine fuoriescano dalle pirottine.
Tritare i ritagli delle acciughe insieme alle 4 intere rimaste e mescolarli con la ricotta setacciata, il succo e la scorza d'arancia, il finocchietto tritato, l'uovo e il parmigiano. Regolare di sale e pepe e poi versare il composto nelle pirottine sopra alle acciughe. Cospargere con pan grattato, irrorare con un filo d'olio e cuocere in forno a bagnomaria a 180° per 20-25 minuti.

POLPETTE DI RISO VENERE E ACCIUGHE IN SALSA GREMOLATA AL CURRY

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Attenzione! Oggi piovono polpette!! Non ci si stanca mai delle polpette, vero? nè delle acciughe naturalmente!
Vediamo cosa offre fino ad ora, a proposito di polpette, la raccolta UN'ACCIUGA AL GIORNO


L'eleganza del polpo, POLPETTINE ACCIUGHE E PECORINO
Una Rossa di Sera, polpette di alici e salsicce
La cucina di Albertone,Polpette di alici e panettone su crema di mandarini

+ le new entries odierne:
le succulenti POLPETTE D'ACCIUGHE, PATATE E SPINACI SU SALSA DI POMODORO di Sara, L'eleganza del polpo
e le polpette chic-ma non impegnano di Babi, L'angolo cottura di Babi: POLPETTE DI ACCIUGHE E POLENTA TARAGNA SU BESCIAMELLINA AL ROSMARINO

e le mie POLPETTE DI RISO VENERE E ACCIUGHE IN SALSA GREMOLATA AL CURRY = 
13 RICETTE DI POLPETTE CON LE ACCIUGHE, MA SI PUO' FARE DI PIU'!!!! CORAGGIO AMICHE E AMICI FOODBLOGGER, ALIMENTIAMO IL NUMERO DELLE POLPETTE!!!


Ingredienti per ca 13 polpette di 4-5 cm di diametro
gr 120 di riso venere
gr 300 di acciughe fresche pulite ( ca 450 peso lordo)
6-7 filetti d'acciughe sott'olio
1 uovo intero
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1 spicchiettino d'aglio
un pizzico di sale, pepe, olio evo qb

Per la salsa gremolata
un trito abbondante di sedano, carota e scalogno (direi due bei cucchiai colmi)
1 fogliolina d'alloro + 2 foglie di salvia
150 ml d'acqua + 50 ml di panna fresca
1 cucchiaino di fecola o farina
curry in polvere, peperoncino qb, sale, pepe, olio evo qb


Prima cosa lessare il riso che ci mette un bel 18-20 minuti! Nel frattempo sfilettiamo le acciughe, privandole della codina, tanto vanno tritate. Le amalgamiamo con uno spicchietto d'aglio e le acciughe sott'olio tritate finissime, l'uovo, il cumino, un pizzico di sale, pepe e quando il riso sarà scolato e raffreddato lo aggiungiamo all'impasto. Dopodichè componiamo delle belle polpette, anche un po' grossine, le disponiamo su una teglia oliata, le irroriamo d'olio e le facciamo cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per 15-20 min a seconda della dimensione delle polpette ottenute.
Mentre le polpette sono in forno, prepariamo la salsa facendo rosolare in un po' d'olio evo, il trito di sedano carota e cipolla con l'alloro e l'erba salvia, aggiungiamo un po' d'acqua e lasciamo stufare 5 minuti col coperchio. Incorporiamo poi  la fecola/farina diluendo  con altra acqua calda, aggiungiamo il curry, la panna, regoliamo di sale e peperoncino in polvere per avere un risultato leggermente piccante se il curry non fosse già sufficientemente piccante come il mio. Facciamo addensare fino ad ottenere un risultato fluido/cremoso (una besciamellina un po' liquida per intendersi).
Nappiamo le polpette con la salsa al curry e ce le pappiamo belle calde!!

Un piatto molto saporito e raffinato insieme per la presenza del delicato e profumato riso venere, l'aroma intenso ma fine del cumino e il tocco speziato del curry completa l'opera conferendo alle acciughe una connotazione veramente elegante ed esotica. Un bianco aromatico molto profumato e morbido come un traminer altoatesino sarebbe il compagno ideale!

Naturalmente questa ricetta va dritta dritta al contest di Squisito, POLPETTIAMO





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